Milano Beer Week
dal 12 al 18 settembre
Milano
Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione milanese da un lato promuove le birre d’autore attraverso un circuito di locali selezionati che, delle birre d’autore, sono le vere vetrine milanesi, dall’altro dimostra che la buona birra può incontrare il gusto di chiunque. A prescindere dall’età, dalla posizione sociale o dal sesso.
Ancora una volta la “settimana milanese più birraria dell’anno” sta per incominciare: dal 12 al 18 settembre i locali selezionati per questa terza edizione si vestiranno a festa per mostrare quanto è bello, interessante e vario il mondo della birra.Milano Beer Week è un evento unico nel suo genere, non solo a Milano ma anche in Italia, per due ragioni. La prima è che si tratta del primo esempio nel nostro Paese di evento dedicato alla birra che non si svolge in un’unica location bensì è “diffuso” tra i migliori locali di Milano, in quei locali dove la birra è amata e rispettata.
In secondo luogo perché la birra è la protagonista ma, secondo le intenzioni dell’ideatore Maurizio Maestrelli, lo è, per la prima volta, attraverso i locali e le persone che sono i suoi migliori “ambasciatori”.
La Milano Beer Week è nata con lo scopo di mantenere viva l’attenzione sui protagonisti di questa settimana milanese, i migliori locali e i migliori gestori di Milano, che lavorano tutto l’anno, spesso sette giorni su sette, per far conoscere le buone birre d’autore, il core business di queste realtà imprenditoriali milanesi.
Come si svolge la Milano Beer Week?
Tanti e diversi eventi nei locali. «La Milano Beer Week non è pensata solo per gli esperti o per i super-appassionati», sottolinea Maurizio Maestrelli, «anche se, ovviamente, molti appuntamenti sono sicuramente rivolti a loro in prima battuta, tuttavia noi vorremmo che la gente si avvicinasse alla birra senza per forza sentirsi in dovere di conoscere tutto sulla produzione, sui luppoli o sui diversi stili birrari. Una bella serata di Milano Beer Week può prevedere anche un reading di un nuovo romanzo o un concerto o un vernissage. Naturalmente con una birra in mano…».
Quali i 20 locali selezionati?
Molte le riconferme tra i locali selezionati ma anche alcune interessanti novità all’esordio. Tra i primi si contano lo Scott Duff di via Volta e lo Scott Joplin di via Val di Lepro e le due Impronta Birraia, di via Tucidide e di via Sciesa, la Brasserie Bruxelles di Viale Abruzzi, l’Au Vieux Strasbourg di via Strambio, l’Isola della Birra di via Medardo Rosso, lo Sloan Square di Piazzale Cadorna, il Birrificio La Ribalta di via Cevedale, il Ristorante La Pobbia di via Gallarate, la Pazzeria di via Caterina da Forlì, il Mulligans Irish Pub di via Govone, il Woodstock di via Lodovico il Moro e il Baladin Milano di via Solferino.
Le new entry 2016 sono invece il Beer Gallery di via Stendhal, l’Hoppy Fish di Corso di Porta Vigentina, il Barley Park di viale Monte Nero, il BeerShow di via Borsieri, El Tombon de San Marc di Via San Marco e Le Vent du Nord di via Sannio.
Una selezione, dunque, comprensiva di realtà ormai storiche e di altre esordienti, di pub e di brewpub, di ristoranti e di beershop. Perché la buona birra si fa trovare dovunque e, soprattutto, può essere assaggiata da chiunque!
Milano Beer Week, la settimana delle birre d’autore
Milano Beer Week non ha mai voluto essere un evento dedicato esclusivamente alle birre artigianali, bensì un evento dedicato alle “birre d’autore”. Perché? “La birra artigianale – spiega Maurizio Maestrelli, giornalista che da 20 anni vive e lavora nel settore della birra – è sicuramente sotto i riflettori e vive un momento di grande splendore ma non si deve correre il rischio di confondere “artigianale” con “buono”. Ultimamente si tende a fare questa “connessione” ma non è sempre vero. Come approcciarsi nella maniera più corretta a questo caleidoscopico mondo birrario? Affidandosi ai gestori dei locali che conoscono le birre, che le sanno servire bene, che le sanno raccontare”. L’idea cardine della Milano Beer Week è quella di diffondere la cultura della birra che vada oltre i luoghi comuni e che permetta di apprezzare le tante e diverse sfumature di aromi e di gusto che ci sono tra una birra e l’altra, e promuovere un consumo intelligente della birra all’interno di quei luoghi dove la birra è amata e rispettata”.
Instagram instagram.com/milanobeerweek
Molte le riconferme tra i locali selezionati ma anche alcune interessanti novità all’esordio. Tra i primi si contano lo Scott Duff di via Volta e lo Scott Joplin di via Val di Lepro e le due Impronta Birraia, di via Tucidide e di via Sciesa, la Brasserie Bruxelles di Viale Abruzzi, l’Au Vieux Strasbourg di via Strambio, l’Isola della Birra di via Medardo Rosso, lo Sloan Square di Piazzale Cadorna, il Birrificio La Ribalta di via Cevedale, il Ristorante La Pobbia di via Gallarate, la Pazzeria di via Caterina da Forlì, il Mulligans Irish Pub di via Govone, il Woodstock di via Lodovico il Moro e il Baladin Milano di via Solferino.
Le new entry 2016 sono invece il Beer Gallery di via Stendhal, l’Hoppy Fish di Corso di Porta Vigentina, il Barley Park di viale Monte Nero, il BeerShow di via Borsieri, El Tombon de San Marc di Via San Marco e Le Vent du Nord di via Sannio.
Una selezione, dunque, comprensiva di realtà ormai storiche e di altre esordienti, di pub e di brewpub, di ristoranti e di beershop. Perché la buona birra si fa trovare dovunque e, soprattutto, può essere assaggiata da chiunque!
Milano Beer Week, la settimana delle birre d’autore
Milano Beer Week non ha mai voluto essere un evento dedicato esclusivamente alle birre artigianali, bensì un evento dedicato alle “birre d’autore”. Perché? “La birra artigianale – spiega Maurizio Maestrelli, giornalista che da 20 anni vive e lavora nel settore della birra – è sicuramente sotto i riflettori e vive un momento di grande splendore ma non si deve correre il rischio di confondere “artigianale” con “buono”. Ultimamente si tende a fare questa “connessione” ma non è sempre vero. Come approcciarsi nella maniera più corretta a questo caleidoscopico mondo birrario? Affidandosi ai gestori dei locali che conoscono le birre, che le sanno servire bene, che le sanno raccontare”. L’idea cardine della Milano Beer Week è quella di diffondere la cultura della birra che vada oltre i luoghi comuni e che permetta di apprezzare le tante e diverse sfumature di aromi e di gusto che ci sono tra una birra e l’altra, e promuovere un consumo intelligente della birra all’interno di quei luoghi dove la birra è amata e rispettata”.
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A
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come Abruzzo.
I fratelli Dell’Agata, patron e guide spirituali
dello Scott Duff e dello Scott Joplin, sono orgogliosamente
abruzzesi e mantengono con la loro regione un rapporto privilegiato. Che si
traduce nella presenza degli originali, superlativi, arrosticini di pecora e
nella deliziosa porchetta che si produce nella regione. Ma pure nella selezione
delle migliori birre abruzzesi che, a Milano, solo da loro si possono trovare
con gratificante frequenza.
In
occasione della Milano Beer Week, a rotazione tutte le sere della settimana
12-18 settembre, lo Scott Joplin
propone una ricca gamma delle migliori birre artigianali d’Abruzzo.
B
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come birrificio artigianale e come birraio
Lo scorso anno il Birrificio La Ribalta era
nato da pochi mesi, ma per noi risultava essere talmente promettente da
meritarsi l’ingresso immediato nella Milano Beer Week. La scommessa fatta
allora oggi si può considerare ampiamente vinta perché la creatura di Riccardo
Berenato e soci ha inanellato una serie di ottime birre e garantito una più che
adeguata costanza qualitativa. Segno evidente che qui le cose non si fanno
tanto per fare. Impianto di produzione a vista, ambiente interno accogliente e
cortile esterno molto ampio contribuiscono a rendere La Ribalta uno dei locali
emergenti sulla scena milanese.
Durante la Milano Beer Week c’è la possibilità di
incontrare anche dei birrai che si raccontano davanti alle proprie birre. Da Hoppy
Fish la Milano Beer Week 2016 inizia con un aperitivo col birraio
Lorenzo Guarino del Birrificio Rurale. Durante la serata ci saranno 3 Fish
Tapas in abbinamento a 3 birre del birrificio artigianale di Desio.
C
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come Chimay, la storia trappista di Chimay
Nell’estate del 1850, un
piccolo gruppo di monaci trappisti si insediò sull’altopiano selvaggio di
Scourmont, vicino a Chimay, in Vallonia, Belgio. Attorno al monastero furono
realizzati una fattoria e una fabbrica di birra e di formaggio…Qui inizia il
viaggio nella storia di Chimay che Alessandro Bonin (Ambasciatore di Chimay) racconterà
in un incontro speciale alla Brasserie Bruxelles, mercoledì 14. Per soddisfare
la sete di sapere dei più esperti e “iniziare nuovi adepti” a queste
fantastiche birre trappiste. Per tutta la sera le birre di Chimay saranno
disponibili alla spina e in abbinamento con mini-burger ad hoc.
D
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come dolle, matto
De Dolle Brouwers: una eccezionale rassegna dei più tipici
prodotti alla spina dei “birrai matti”. Arabier, Oerbier alla spina: un’occasione
straordinaria per assaggiare le grandi birre della belga Brouwerij De Dolle
(giovedì 15 alla Brasserie Bruxelles di viale Abruzzi). Nel 1980 questa birreria
fu acquistata dai fratelli Herteeler che furono definiti “dolle” cioè matti perché
il loro progetto era considerato da pazzi. Durante la serata verrà aperto un
fusto a sorpresa di una birra di De Dolle.
F
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come food pairing
Birra e cucina. Birra
in cucina. La bevanda figlia
dell’orzo e del luppolo ha mille possibilità di accompagnare il cibo più
semplice come i piatti più elaborati, frutto della tradizione gastronomica o
della sperimentazione creativa. Durante la Milano Beer Week non mancheranno le
opportunità per scoprire un mondo sorprendente: dalla cucina milanese
abbinata alle birre del Ristorante La Pobbia, ai menu creativi dello
Sloan Square, dalla tradizione gastronomica belga de Le Vent du Nord
allo street food di mare specialità
dell’Hoppy Fish. E a tanti altri ancora. Ce n’è per tutti e per davvero!
I
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come isola che va all’isola
Nel
rivitalizzato, e pure rivitalizzante aggiungiamo noi, quartiere Isola ha aperto questo localino piccolo nelle dimensioni
ma davvero interessante. Posizione d’angolo, banco spine dove ruotano diverse
birre artigianali italiane (Brewfist, Rurale e La Ribalta tanto per fare solo
qualche nome), è un locale ideale per l’aperitivo o per tirare tardi con gli
amici in modo informale e amichevole. Venerdì 16: “Un’isola va all’isola”: per
la prima volta a Milano le birre del
birrificio agricolo sardo Marduk Brewery saranno al Beershow, in via
Borsieri.
J
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come John Martin’s
Uno dei più rinomati gruppi birrari del Belgio,
ancora indipendente e a conduzione familiare, incontra l’unico ristorante
davvero belga di Milano, Le Vent du Nord, per una serata, quella del 13 settembre, da
non perdere. Quattro birre d’eccellenza, tra le quali anche due
fermentazioni spontanee come Lambic e Faro insolite da trovare in città,
abbinate a quattro piatti della tradizione per scoprire profumi e gusti di
quella che senza dubbio è la più ricca terra birraria del mondo. Il tutto in
compagnia del birraio belga Edward Martin, pronto a rispondere a domande e
curiosità.
K
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come Kings Night
La tradizione della birra ceca, il luogo d’origine
delle pilsner destinate a diventare le birre più diffuse nel mondo, rivive allo
Sloan Square sabato 17 con la Malastrana Kings Night. Sotto il
nome Malastrana si presenta un’affascinante selezione di birre prodotte nella
Repubblica Ceca. Nel corso della serata possibilità di ottenere una birra in
omaggio presentando un selfie “a tema” con l’hashtag #malastranakings e,
tramite registrazione sul sito, possibilità di vincere un viaggio per due
persone nella suggestiva Praga.
L
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come lattina (ovvero YES WE CAN)
C’è differenza di sapori tra birra in lattina e
birra alla spina? Martedì 13 potrete scoprirlo al Birrificio La Ribalta nel
corso della serata “YES WE CAN”. Dieci birre in lattina a fianco di una
birra made in Ribalta allo scopo
di far provare la differenza tra birra alla spina e birra in lattina.
M
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come Milano in Bionda
Domenica 18: un evento dedicato a lettori,
scrittori e bevitori. Torna il Milano in Bionda, giunto alla sua
nona edizione. La manifestazione, ideata dallo scrittore Paolo Roversi, si
svolgerà (come l’anno scorso) all’interno della Milano Beer Week. Più di venti
scrittori presenteranno i propri libri e ottima birra artigianale con cui
brindare secondo un format “InBionda”
davvero semplice ma originale: uno scrittore sul palco davanti al pubblico con
una birra in mano e cinque minuti per raccontare, recitare, cucinare, cantare
il proprio romanzo.
Una sorta di corrida dove si divertono tutti: autori
e pubblico.
N
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come Norvegia
Da oltre il Circolo Polare Artico è in arrivo la
birra norvegese del birrificio Mack, che usa le acque purissime della sua
zona per una serie di birre ottimamente realizzate. In abbinamento, per una
serata in Pazzeria giovedì 15 che si preannuncia imperdibile, l’autentico
salmone norvegese in diverse versioni e i consigli di viaggio a cura di Visit
Norway per organizzare un weekend a Oslo e dintorni.
O
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come orgoglio baltico
Titolo
della serata di sabato 17 allo Scott
Duff di via Volta: “Orgoglio
Baltico: la magia di Tallin in una birra”. Per la prima volta a Milano il
birraio di Põhjala Brewing in esclusiva
per la #MilanoBeerWeek2016.
P
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come pub
Per la serie “I mestieri della birra”, mercoledì 14
è in programma la Tavola Rotonda “L’apertura di un pub a Milano” con
Laura, Marcello e Valentina di Hoppy Fish. Tutto quello che avreste
voluto sapere sui pub e non avete mai osato chiedere.
Verranno inoltre degustate 3 birre alla spina.
Verranno inoltre degustate 3 birre alla spina.
Q
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come quattro
Quattro sono le decadi che ha superato il Woodstock
di Milano. Inaugurato nel 1969, l’anno dell’ormai leggendario concerto che
segnò il puntò più alto della parabola dei “figli dei fiori”, il Woodstock
Pub di Milano è stato il primo locale birrario della città. Il primo a
scommettere su una scelta stratosferica di birre straniere e il primo a poter
dichiarare davvero di aver dissetato più di una generazione di appassionati.
Giovedì 15 nella serata “Woodstock Pub, la storia e
le birre” il Woodstock Pub racconta la sua lunga storia con una degustazione
guidata attraverso ricordi, immagini e aneddoti. E ovviamente quattro
birre scelte, ognuna, per simboleggiare una decade.
Gli Anni Settanta: Il dominio tedesco, Gli Anni
Ottanta: L’arrivo delle belghe, Gli Anni Novanta: L’avvento delle artigianali
italiane, Gli Anni Duemila: Il ritorno del luppolo.
A condurre la serata tra brindisi e ricordi ci
saranno Fabio D’Alterio, titolare dello storico locale, e Maurizio Maestrelli,
giornalista e ideatore della Milano Beer Week.
R
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come Riva
Simonmattia
Riva è il campione del mondo 2015
dei biersommelier. Giovedì 15
il Birrificio La Ribalta ha organizzato la Serata delle Lager durante la quale proprio
lui, ospite d’eccezione, presenterà le Basse Fermentazioni con i birrifici
artigianali: Elvo, Biren e Canediguerra rispettivamente con le loro birre PILS
- HELLES - BOHEMIANPILS tutte in abbinamento con dei piatti preparati dal chef
della Ribalta Tommaso Li Causi.
S
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come San Francisco e Svezia
Il volo in partenza da San Francisco,
California, destinazione Milano, Milano Beer Week 2016, è quello di Scott
Ungermann che sarà protagonista allo Sloan Square di piazza Cadorna
lunedì 12 settembre. Lui è il brewmaster, ovvero il birraio dello storico
birrificio di San Francisco Anchor Brewing. Protagoniste con lui, che avrà
modo di raccontare un po’ di storia dell’azienda pioniera della rivoluzione
craft americana e di rispondere alle domande degli appassionati, le sue
birre. Alla spina saranno presenti le sue Anchor Steam, Anchor Porter, Anchor
Liberty, Anchor Go West Ipa e Anchor Wild Princess.
Dalla
Svezia, invece, dai dintorni di Stoccolma, arriva il birrificio Nils
Oscar. Piccolo birrificio ancora poco noto in Italia che ha voglia di
presentarsi al pubblico milanese, ma non solo. Lo farà alla Pazzeria
venerdì 16 settembre.
T
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come Thomas Hardy’s Ale
La terza vita della Thomas Hardy’s Ale avrà
ufficialmente inizio durante la Milano Beer Week. La “settimana milanese più
birraria dell’anno” vedrà il rilancio sul mercato di uno dei più prestigiosi
marchi del mondo della birra: Thomas Hardy’s Ale (acquisito dall’azienda
italiana Interbrau), un barley wine prodotto per la prima volta in Inghilterra
nel 1968 e una delle poche birre in circolazione a riportare il “millesimo”. La
Thomas Hardy’s Ale omaggia l’omonimo scrittore e poeta inglese ricreando
l’ottocentesca strong beer di Dorchester, da lui narrata nel romanzo The
Trumpet Major. Una pietra miliare della storia della birra inglese e non
solo, che torna a splendere dopo quasi un decennio di assenza dai mercati. È
la prima volta, nel settore birrario, che un’azienda italiana acquisisce un
marchio straniero.
Per l’occasione lunedì 12 settembre ci sarà una
serata aperta al pubblico da Baladin Milano in via Solferino dedicata
alla Thomas Hardy’s Ale, con degustazioni e abbinamenti gastronomici.
Ma non solo…
La Thomas sarà anche la protagonista, sabato 17, al
ristorante La Pobbia in un dopocena decisamente unico, sofisticato,
dedicato agli appassionati di leggende e icone di gusto. Ci attende,
infatti, una degustazione guidata della mitica Thomas Hardy’s Ale abbinata a un selezionato Sigaro Toscano
selezionato dal Club Amici del Toscano e un Dolce Maison creato in esclusiva per l’evento dallo chef del
ristorante (disponibilità di posti limitata).
U
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come U.S.A.
Gli United States of America sono la nazione
che ha dato il via al fenomeno mondiale della birra artigianale. Oggi
alcuni dei birrifici più rappresentativi stanno sbarcando anche in Italia.
Quale occasione migliore della Milano Beer Week per andare a scoprire le nuove birre del Nuovo
Mondo? Lo Sloan Square presenta in settimana una rassegna a stelle e
strisce favolosa con birrifici celebri quali Anchor Brewing, Flying
Dog, Anderson Valley e Stone Brewing….Volendo, anche con
superlative cene in abbinamento.
V
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come vernissage
Il Beer Gallery è un locale dedicato alla
birra ma con un grande interesse per l’arte. Qui si degustano birre
artigianali, soprattutto nazionali (ma senza tralasciare delle etichette
internazionali) e sullo sfondo non mancano mai delle opere d’arte. Ecco perché
questa new entry #MilanoBeerWeek2016 martedì 13 settembre ha pensato a
un Vernissage di Gonçalo Cunha de Sà (giovane fotografo portoghese che può
vantare già dieci libri pubblicati). Titolo della mostra in portoghese:
“Portugal uma terra de mar”. Ovviamente non mancheranno birre in degustazione…
Il calendario degli eventi è in costante aggiornamento.
L'elenco completo è sul sito.