10° Palio del Bove Grasso e 32°sagra del risotto dal 12 al 15 Settembre Cergnago (PV)



Da vedere

La chiesa parrocchiale dedicata a S.Elena Imperatrice è fatta risalire al X secolo.
Intorno alla metà del 1600 fu distrutta dai francesi che assediavano Mortara, difesa valorosamente dagli spagnoli. Sulle sue rovine venne costruita l’attuale chiesa, inaugurata nel 1662, a spese del Comune e della locale Compagnia del SS.Sacramento. Dell’antica costruzione rimane visibile la cappella del Rosario con una statua della Madonna del 1688. All’interno della chiesa campeggia l’altare del suffragio, mentre ai lati si ergono la cappella di S. Antonio Abate, che fu di patronato della famiglia Maletta, e la cappella di S. Giovanni con una bellissima icona raffigurante l’arcangelo Raffaele col fanciullo Tobia e la Madonna del Carmine, che fu di patronato della famiglia Belocchi.

Il Santuario della Madonna di S.Stefano sorge sulla strada provinciale ed è considerato di un discreto interesse storico e tradizionale. Secondo lo storico Pezza, la sua origine risalirebbe attorno al 1100. La tradizione vuole che l’immagine della Madonna si trovasse in campagna, nella chiesetta di S. Maria de Melegnano, ai confini tra Cergnago e Olevano; tra le due comunità sorsero controversie per il diritto a possedere l’icona e fu quindi lasciato alla sorte di deciderne l’attribuzione, che favorì Cergnago. Secondo la notizia storica del Pezza, effettivamente nel XV secolo ci fu il trasporto dell’affresco dalla Chiesetta della Melegnana di Olevano a quella di S.Stefano per concessione dei Marchesi Olevano, feudatari della terra omonima.
Dopo essere crollato e ricostruito per ben tre volte, l’ultima delle quali nel 1898, è stato riaperto al culto nel 1901. La chiesa ha una sola navata con un altare centrale e due laterali, di cui uno dedicato a S.Rocco, con un bel soffitto a capriate lignee. Sulla parete dell’altare centrale è dipinta l’immagine della Beata Vergine di S. Stefano con il Bambino, probabilmente una effigie molto antica raffigurata secondo i criteri dell’arte bizantina.












Il Piatto

Premesso che è il risotto con i funghi porcini (caratteristici della zona dei dossi) l’indiscusso protagonista della sagra che ogni anno fa registrare il “pienone” agli appuntamenti gastronomici della Pro Loco, il vero piatto tipico cergnaghese resta la torta Virulà.
Si tratta di un dolce particolarmente appetitoso, pur nella sua semplicità, inconfondibile, ottenuto con un impasto di farina di frumento e fecola che viene diviso in due parti, una sola delle quali arricchita di cioccolato.


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