La primavera del Museo del Culatello 21 Marzo Polesine Parmense (PR)


La primavera del Museo del Culatello


È prevista per il 21 marzo 2015, all’Antica Corte Pallavicina


di Polesine Parmense (PR), l’inaugurazione di un percorso tematico, tra audioguide, pannelli e luoghi del gusto, dedicato al simbolo della ricchezza enogastronomica del territorio per eccellenza

Sarà perché la primavera è la stagione in cui le particolari condizioni atmosferiche, complice la prima tiepida brezza dell’anno, concorrono a convogliare i profumi nell’aria o forse perché, a quel punto, mancheranno poche settimane all’apertura dell’EXPO di Milano. Fatto sta che l’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) – vero e proprio avamposto della tradizione enogastronomica e delle secolari pratiche di preparazione dei salumi emiliani - ha fissato al 21 marzo 2015l’inaugurazione del Museo del Culatello. Frutto di un’idea di Massimo e Luciano Spigaroli, affidata, per la fase realizzativa, alla passione di tre giovani collaboratori provenienti dal Master COMET (Cultura, Organizzazione e Marketing dell’Enogastronomia Territoriale)dell’Università degli Studi di Parma, il progetto prende forma negli ambienti di questo regno del gusto per l’allestimento di un percorso che ne sfrutta gli strumenti già presenti ma che li arricchisce e li organizza.


Saranno una serie di audioguide in doppia lingua a descrivere la storia e gli itinerari, attraverso contenuti originali, consentendo agli ospiti di avventurarsi, in maniera autonoma e con i propri tempi, lungo la narrazione di una tradizione che è legata tanto al luogo quanto ai luoghi e che pertanto può essere scoperta seduti sull’argine o davanti ai pannelli installati nella Cantina dei Culatelli o nella Sala delle Botti o attraversando il Museo di Verdi Agricoltore, presumibilmente inserito nel percorso suggerito.

L’idea, comunque, è che il Museo del Culatello debba essere una realtà in movimento, capace di ampliare i propri contenuti e la propria circonferenza, come una storia che continua ad essere scritta in quello che è considerato come un crocevia dei sapori, che non può smettere di celebrare il patrimonio e la ricchezza del territorio.